La giornata di ieri in Vaticano è stata ricca di eventi. Dal momento solenne del Concistoro con la creazione di nuovi cardinali, alcuni ve li presenteremo nei prossimi giorni, alla festa popolare dell’ accensione dell’albero e del presepe a Piazza San Pietro, fino al Concerto con i Poveri che è diventato un appuntamento speciale nell’ Aula Paolo VI in Vaticano.
Papa Francesco ha ricevuto alcuni degli organizzatori del concerto in mattinata e a loro ha ricordato che “un concerto è una bella parabola, una parabola dell’armonia, anche dell’armonia sinodale che la Chiesa si sta impegnando a vivere più pienamente” ed è anche “un bel segno dell’armonia sinodale, soprattutto perché avviene in comunione con i nostri fratelli e le nostre sorelle più fragili, invitati a far parte di questa stupenda sinfonia dell’amore che è il Vangelo. Questi nostri amici, stasera, potranno assistere al concerto nel migliore dei modi, come protagonisti; perché la bellezza è un dono di Dio per tutti gli esseri umani, accomunati dalla stessa dignità e chiamati alla fraternità”.
Alla delegazione che ha portato l’albero per la Piazza, un abete rosso dai boschi di Ledro, il Papaha ricordato che “le numerose stratificazioni del tronco massiccio, le vecchie che hanno dato vita alle giovani, le giovani che hanno avvolto e protetto le vecchie, tutte che salgono insieme verso l’alto. Può essere una bella immagine della Chiesa, popolo e corpo, da cui la luce di Cristo si diffonde nel mondo proprio grazie al succedersi di generazioni di credenti che si stringono attorno all’unica origine, Gesù”. E questo avviene con il presepe che quest’anno riproduce” un “casone” della Laguna gradese, una di quelle case di pescatori che venivano costruite con fango e canne e dove gli abitanti delle “mote”, le piccole isolette lagunari, condividevano, durante il duro lavoro della pesca, le gioie e i dolori della vita di ogni giorno”. Il paragone il Papa lo fa tra i “casoni” circondati dall’acqua e per andarci ci vuole la “batela”, la tipica imbarcazione a fondo piatto che permette di spostarsi sui fondali bassi. E anche per giungere a Gesù ci vuole una barca: la Chiesa. Non lo si raggiunge “in solitaria”, ma insieme, in comunità, su quel piccolo-grande battello che Pietro continua a guidare e a bordo del quale, stringendosi un po’, c’è sempre posto per tutti. Qualcuno può dire: “Ma per i peccatori?”. Questi sono i primi, sono i privilegiati, perché Gesù è venuto per i peccatori, per tutti noi, non per i santi. Per tutti. Non dimenticatevi questo. Tutti, tutti, tutti dentro”.
E pensando a Betlemme dice: “ricordiamo i fratelli e le sorelle che, invece, proprio là e in altre parti del mondo, soffrono per il dramma della guerra. Con le lacrime agli occhi eleviamo la nostra preghiera per la pace. Basta guerre, basta violenze! Sia pace in tutto il mondo e per tutti gli uomini, che Dio ama”. Una delegazione dalla Palestina ha portato dei doni speciali al Papa e il presepe per la Aula in legno di olivo.
Nel pomeriggio la festa è stata in piazza, mentre in Basilica il Papa creava i cardinali e nel Palazzo Apostolico la gente andava a salutarli, altri illuminavano l’albero e il Presepe veniva benedetto, e i Aula Paolo VI altri ancora seguivano il Concerto di Natale guidato da Marco Frisina con alcuni artisti di grande livello come il Maestro Dario Vero e la violoncellista Tina Guo, e il Mestro Han Zimmer. Musica da film che si alterna con recitativi come il Magnificat. Marco Frisina presentando il concerto ha detto: “La musica non ha bisogno di traduzione o di tante spiegazioni, tutti possono comprenderla, inoltre, unisce i diversi e i lontani, sa coinvolgere ed elevare ogni uomo, può toccare la loro anima offrendo allo Spirito Santo la possibilità di entrare nel cuore per fargli sperimentare l’amore di Dio. Il mondo di oggi ha bisogno della musica affinché ritrovi la sua anima e la gioia di incontrarsi, ascoltarsi, comprendersi per camminare insieme e costruire un mondo di pace”.
(ACI Stampa)